venerdì 24 agosto 2012
Rugby Italico: parola a Franco Ascantini
NAVIGANDO MI SONO IMBATTUTO IN UN ARTICOLO (PRESO DA: http://www.nprugby.it), CHE PUBBLICO, CONDIVIDENDO IN PIENO IL CONTENUTO.
Per chi non lo conoscesse Franco Ascantini è uomo coraggioso, sannita con sangue gallese nelle vene, una vita di rugby, ricca di esperienze personali di giocatore e di allenatore-educatore che osserva e apprende, cosa che gli ha consentito di vivere la sua passione sportiva oltre alla pura pratica, cercando di includere quei valori morali che rendono il rugby, in alcuni momenti da lui vissuti, un’esperienza quasi sacrale. Di seguito quanto è emerso dopo una breve chiacchierata in merito alla situazione del rugby italiano, al programma di Gianni Amore e alle possibilità che l’Italrugby potrebbe avere:
«Caro Davide ti ringrazio per l’occasione che mi dai di parlare del nostro rugby. Sicuramente il nostro mondo rugbystico sta attraversando un momento altamente positivo, per quanto riguarda la propaganda, basta pensare ai settantamila dello Stadio Olimpico di qualche mese fa. La cosa più importante ora è creare una organizzazione capace di accogliere i tanti giovani potenziali a tutti i livelli. La Federazione, i comitati regionali, i fiduciari provinciali, i club piccoli e grandi devono dedicarsi con grande impegno al lavoro di base. Bisogna preparare gli educatori e mandarli in giro in tutti i club e nelle scuole. Gianni Amore ha un grande vissuto rugbystico e delle idee molto interessanti in particolare sullo sviluppo e sul lavoro di base. Purtroppo la serie C e le giovanili sono trascurate pensa a quanti soldi sono stati buttati via da tutte le società per tesserare stranieri che non hanno lasciato niente al nostro rugby. Non parliamo, poi, dei tecnici stranieri, stra pagati e spesso bravi professionalmente meno dei tecnici nostrani, ma allora per quale motivo non si sono spesi dei soldi per la preparazione dei tecnici italiani? Dovremmo guardare ed investire di più in “casa nostra”, valorizzare e aiutare i giovani giocatori, formare i neo – tecnici, solo in questa maniera potremmo in futuro toglierci moltissime soddisfazioni. Perché l’Italia Ovale c’è e ha voglia di affermarsi!»
Il punto di vista di un uomo di rugby a 360°.
sabato 14 luglio 2012
Rugby italiano visto dall'esterno...e dall'interno?
Navigando in internet mi sono imbattuto in questo video.
Pochi giorni fa pensavo ad un articolo da scrivere, ma mi mancava lo spunto. Beh, questo video mi ha dato lo spunto e la possibilità di unione di più discorsi.
Nel video sono evidenziati alcuni errori commessi da rugbisti azzurri.
Si sa che in italia lo sport nazionale non è il rugby, ma è uno sport che sta conquistando l'interesse del pubblico (e direi che non è da sottovalutare!).
In questi ultimi anni si è parlato di crescita del movimento rugbistico nazionale, si sono create 2 (adesso 3, ma sono sempre 2) franchigie che partecipano alla Rabodirect Pro12, si sono inserite nuove regole nel campionato di Eccellenza riguardo l'impiego di atleti in determinati ruoli, tutto per far si che cresca il livello tecnico dei nostri giocatori per far bene in nazionale.
Ci sono anche le accademie, che però stentano a sfornare campioni con la c maiuscola. Alcuni giovani promesse vengono ingaggiate dalle franchigie o da società importanti di Eccellenza, ma non vengono impiegate continuamente perché trovano nel proprio ruolo qualcuno più bravo o più esperto.
Per non parlare, poi, del livello dei nostri campionati rispetto al resto d'Europa o del mondo (nazioni d'elite nel rugby). Tranne qualche top team (3-4, non di più, oltre alle due franchigie), le altre squadre non sono all'altezza di sfornare campioni da dare alla nazionale italiana.
Gli stadi anche, ovviamente, non sono all'altezza, e anche con poco pubblico. L'apice si raggiunge quando si legge che città come Milano, Torino eBologna si rifiutano di concedere lo stadio all'Italrugby per i test-match....cose da far ridere!
Si spera (ormai ad una settimana dalle nuove elezioni per la presidenza della FIR) che l'eletto possa apportare quelle modifiche e mettere in atto il processo di cambiamento e crescita di tutto il movimento rugbistico italiano.
Innanzitutto le famiglie italiane dovrebbero andare di più allo stadio a guardare le partite di rugby, dovrebbe esserci un comitato regionale e/o provinciale che deve fare propaganda per la creazione di nuove squadre e nuovi campionati di mini rugby sul territorio nazionale. Si deve imporre alle società di tutti i campionati di schierare in campo e in determinati ruoli degli under, ai quali si deve far raggiungere un determinato minutaggio che non sia inferiore al 50% dell'intero campionato (e non trovare strataggemmi spostando un giocatore o l'altro sullo schieramento e aggirare "l'ostacolo").
Questione stadi: considerando che in Italia gli stadi sono proprietà comunali, date in affitto o in gestione alle società di calcio, è il comune che deve trovare una soluzione per far convivere calcio e altri sport nel miglior modo possibile.
I piccoli stadi utilizzati nei campionati (alcuni di Eccellenza sembrano addirittura di serie C), andrebbero ristrutturati e aumentata la capienza.....ma tutto parte da noi. Andiamo allo stadio e seguiamo con partecipazione questo sport.
Sono stufo di essere felice di aver battuto la Scozia nel 6 Nazioni (e non sempre avviene), oppure di essere soddisfatto di aver perso con l'Inghilterra per pochi punti. Sono uno sportivo che accetta la sconfitta, ma prima di tutto sono un vincente. Voglio poter vincere un 6 Nazioni o arrivare in semifinale dei mondiali tra due/tre anni,e mantenere quello standard.
Quelle che ho elencato sono quelle che secondo me potrebbero essere delle soluzioni da adottare per raggiungere qualche risultato e correggetemi se sbalio o se avrò detto qualche cavolata. Adesso passo la palla (come un vero rugbista) a coloro che sono più esperti di me e conoscono meglio di me il rugby e vicende "politiche".
martedì 10 luglio 2012
Settembre 2012, nascita del primo portale italiano dedicato al rugby
Pubblico questo post subito dopo averlo letto. Si tratta di
un'anticipazione dell'autore del blog "IL GRILLOTALPA" Paolo Wilhelm,
dove si parla solo ed esclusivamente di rugby e tutto ciò che gli gira
intorno.
Paolo, persona che ho iniziato a stimare, seguire e ammirare giorno
dopo giorno, lettura dopo lettura dei suoi articoli. La stima e
ammirazione nei suoi confronti nasce dal lavoro (anche dal punto
di vista qualitativo) che svolge quotidianamente sul suo blog.
Alla lettura dell'annuncio sono stato investito da un senso di soddisfazione (anche se non ci conosciamo personalmente) che non ho resistito e ho dovuto subito pubblicare questo post riportando (sotto) il suo articolo.
Buona lettura e soprattutto un grosso in bocca al lupo a Paolo e a tutto il suo staff.
"A questo articolo sto pensando da qualche mese, giuro. Tipo, come iniziare? L’attacco deve essere diretto oppure la prendo un po’ più larga? A seconda del momento la mia scelta cadeva ora sull’una ora sull’altra opzione. Salvo cambiare idea nel giro di pochissimo.
Ora siamo arrivati al dunque, quindi basta cincischiare. A inizio settembre il Grillotalpa così come lo conoscete non ci sarà più.
Il Grillotalpa muore? No, assolutamente. Anzi. Ci sarà una sorta di mutazione che porterà a un aumento delle dimensioni: il “virus” Grillotalpa prenderà possesso di una cosa chiamata onrugby.it.
Un passo indietro: come funziona l’informazione ovale in Italia? I quotidiani nazionali seguono il rugby solo in maniera spot e spesso grazie solo a un pugno di colleghi appassionati. Ci sono poi quelli locali, che seguono in maniera più continuativa quello che avviene a Ovalia, ma che per loro stessa natura si trovano solo nelle aree geografiche di riferimento. E poi c’è il web: i siti di informazione sportiva parlano di rugby solo per la nazionale e a volte ci si trova davanti a pagine ferme da mesi. A vivacizzare il tutto ci sono i blog e alcuni siti: il Grillotalpa, Rugby 1823, Rugby Union Times, Rugbryca, il blog di Alessandro Fusco, Right Rugby, Rugbymercato, Il Nero il Rugby e fino a qualche tempo fa Solorugby (se mi dimentico di qualcuno me ne scuso) fanno un lavoro enorme spendendoci un sacco di tempo e vedendo davvero pochi soldi, spesso nulla. E tra i grandi siti e i blog in mezzo non c’è niente. Fino a ora.
A inizio settembre (più avanti vi farò sapere la data esatta) sarà on-line onrugby.it. E cosa è esattamente? Beh, avete presente Planet Rugby, ESPN Scrum, Rugbyrama e tutti gli altri grandi siti internazionali dove andiamo quotidianamente per scoprire quanto avviene al di là delle Alpi? Ecco onrugby.it ha l’ambizione di provare a volare a quelle altezze: news, approfondimenti, dossier, storie, fotogallery, video, risultati e classifiche da ogni latitudine, sondaggi e concorsi. Non solo, ci sarà un’area riservata ai club dove tutte le squadre di ogni ordine e categoria potranno postare annunci, eventi, date di tornei, eccetera. Un vero portale totalmente dedicato al rugby, un qualcosa che in Italia non si è praticamente mai visto.
Cosa c’entra il Grillotalpa con questo? Semplice, sarò io ad occuparmi di tutto il lato “informazione”, il grosso dei contenuti editoriali. L’approccio non cambierà, è quello che trovate qui: rigoroso e professionale quando serve, cazzaro all’occorrenza. Senza prendersi troppo sul serio e sempre pronto a prendersi in giro. Quello che cambia, volendo, è “solo” (mi raccomando, quelle virgolette sono importantissime) l’aspetto grafico: più ordinato, profondo e lineare di quello che può offrire un semplice blog.
Ovviamente non sarò solo in questa avventura: Vittorio Munari e il suo Tinello continueranno nella stessa identica maniera. Con la piccola differenza che non saremo soli, visto che con noi ci saranno un paio di amici che forse conoscete: Antonio Raimondi e Marco Pastonesi. E lasciatemelo dire (traduco, fatemela tirare un po’): scusate se è poco! Entrambi avranno una rubrica fissa e carta bianca.
Poi ci sarà altro, ma lo scoprirete piano piano nelle prossime settimane: a inizio settembre manca pochissimo.
Spero ovviamente che continuerete a seguirmi, sul sito e sui social network (facebook, twitter, pinterest: saremo presenti ovunque), vi giuro che non ve ne pentirete e non ne potrete più fare a meno."
Alla lettura dell'annuncio sono stato investito da un senso di soddisfazione (anche se non ci conosciamo personalmente) che non ho resistito e ho dovuto subito pubblicare questo post riportando (sotto) il suo articolo.
Buona lettura e soprattutto un grosso in bocca al lupo a Paolo e a tutto il suo staff.
Settembre 2012, quando il Grillotalpa cambiò pelle e divenne onrugby.it
"A questo articolo sto pensando da qualche mese, giuro. Tipo, come iniziare? L’attacco deve essere diretto oppure la prendo un po’ più larga? A seconda del momento la mia scelta cadeva ora sull’una ora sull’altra opzione. Salvo cambiare idea nel giro di pochissimo.
Ora siamo arrivati al dunque, quindi basta cincischiare. A inizio settembre il Grillotalpa così come lo conoscete non ci sarà più.
Il Grillotalpa muore? No, assolutamente. Anzi. Ci sarà una sorta di mutazione che porterà a un aumento delle dimensioni: il “virus” Grillotalpa prenderà possesso di una cosa chiamata onrugby.it.
Un passo indietro: come funziona l’informazione ovale in Italia? I quotidiani nazionali seguono il rugby solo in maniera spot e spesso grazie solo a un pugno di colleghi appassionati. Ci sono poi quelli locali, che seguono in maniera più continuativa quello che avviene a Ovalia, ma che per loro stessa natura si trovano solo nelle aree geografiche di riferimento. E poi c’è il web: i siti di informazione sportiva parlano di rugby solo per la nazionale e a volte ci si trova davanti a pagine ferme da mesi. A vivacizzare il tutto ci sono i blog e alcuni siti: il Grillotalpa, Rugby 1823, Rugby Union Times, Rugbryca, il blog di Alessandro Fusco, Right Rugby, Rugbymercato, Il Nero il Rugby e fino a qualche tempo fa Solorugby (se mi dimentico di qualcuno me ne scuso) fanno un lavoro enorme spendendoci un sacco di tempo e vedendo davvero pochi soldi, spesso nulla. E tra i grandi siti e i blog in mezzo non c’è niente. Fino a ora.
A inizio settembre (più avanti vi farò sapere la data esatta) sarà on-line onrugby.it. E cosa è esattamente? Beh, avete presente Planet Rugby, ESPN Scrum, Rugbyrama e tutti gli altri grandi siti internazionali dove andiamo quotidianamente per scoprire quanto avviene al di là delle Alpi? Ecco onrugby.it ha l’ambizione di provare a volare a quelle altezze: news, approfondimenti, dossier, storie, fotogallery, video, risultati e classifiche da ogni latitudine, sondaggi e concorsi. Non solo, ci sarà un’area riservata ai club dove tutte le squadre di ogni ordine e categoria potranno postare annunci, eventi, date di tornei, eccetera. Un vero portale totalmente dedicato al rugby, un qualcosa che in Italia non si è praticamente mai visto.
Cosa c’entra il Grillotalpa con questo? Semplice, sarò io ad occuparmi di tutto il lato “informazione”, il grosso dei contenuti editoriali. L’approccio non cambierà, è quello che trovate qui: rigoroso e professionale quando serve, cazzaro all’occorrenza. Senza prendersi troppo sul serio e sempre pronto a prendersi in giro. Quello che cambia, volendo, è “solo” (mi raccomando, quelle virgolette sono importantissime) l’aspetto grafico: più ordinato, profondo e lineare di quello che può offrire un semplice blog.
Ovviamente non sarò solo in questa avventura: Vittorio Munari e il suo Tinello continueranno nella stessa identica maniera. Con la piccola differenza che non saremo soli, visto che con noi ci saranno un paio di amici che forse conoscete: Antonio Raimondi e Marco Pastonesi. E lasciatemelo dire (traduco, fatemela tirare un po’): scusate se è poco! Entrambi avranno una rubrica fissa e carta bianca.
Poi ci sarà altro, ma lo scoprirete piano piano nelle prossime settimane: a inizio settembre manca pochissimo.
Spero ovviamente che continuerete a seguirmi, sul sito e sui social network (facebook, twitter, pinterest: saremo presenti ovunque), vi giuro che non ve ne pentirete e non ne potrete più fare a meno."
domenica 22 aprile 2012
Setterosa in finale al preolimpico
Già sicuro della qualificazione
ai Giochi, il Setterosa batte la Russia 14-13 e accede alla finalissima
del torneo preolimpico di Londra: domenica la finale contro la Spagna,
che a sua volta ha battuto l'Ungheria
Already sure of qualifying for the Games, the Setterosa beat Russia 14-13 and enters the final pre-Olympic tournament in London on Sunday in the final against Spain, which in turn beat Hungary
La qualificazione olimpica conquistata sabato nei confronti dell'Olanda porta convinzione e determinazione. L'obiettivo principale è già conquistato, ma i risultati del preolimpico saranno validi nell'assegnazione delle teste di serie per il sorteggio olimpico e la finale vale la seconda fascia.
La Russia parte forte e supera Gorlero, titolare al posto di Gigli, nelle prime tre azioni consecutivamente con Lisunova in superiorità, Konukh e Ivanova da lontano. L'Italia non si lascia impressionare nemmeno dal gol annullato a Casanova dal centro e risale la china grazie a Tania Di Mario che porta il Setterosa avanti per la prima volta. Fedotova segna il 12-11 in apertura del quarto parziale, ma il Setterosa risponde con il break decisivo. Di Mario dai sette metri, Bianconi su rigore conquistato da capitan Casanova e ancora Di Mario (alla fine sei gol) ad incrociare per il 14-12... game, set and match.
Italy beat Russia 14-13 in the semifinals of the pre-Olympic tournament, being held in Trieste, Sunday at 13.05 and will face Spain, who beat Hungary 10-8.
The Olympic qualifying Saturday won against Holland brings conviction and determination. The main objective is already achieved, but the results will be valid in the allocation of the pre-Olympic seedings for the draw and the Olympic final is the second band. Russia is strong and exceeds the Gorlero, owner instead of Gigli, in the first three actions in succession with Lisunova superiority, Ivanova Konukh and from afar. Italy is not deterred even by Casanova goal disallowed in the center and dates back to china with Tania Di Mario bearing Setterosa forward for the first time. Fedotova marks the opening of the fourth set 12-11, but the Setterosa responds with the decisive break. Mario by seven meters, Bianconi penalty won by Captain Casanova Di Mario and again (six goals at the end) to cross for the 14-12 ... game, set and match.
Setterosa a Londra passando per l'Olanda / Setterosa to London via the Netherlands
La nazionale femminile di pallanuoto ha battuto l'Olanda 7-6 nei quarti del torneo di qualificazione olimpica di pallanuoto femminile, in svolgimento a Trieste e si e' qualificata per Londra 2012. Qualificate anche Ungheria che ha battuto il Kazakistan 18-5, la Russia che 7-6 al Canada e la Spagna 9-7 alla Grecia campione del mondo. Gia' qualificate Gran Bretagna (paese organizzatore), Stati Uniti (vincitori dei Giochi panamericani), Cina (vincitrice del preolimpico asiatico) e Australia.
The national women's water polo beat the Netherlands 7-6 in the quarterfinals of the Olympic qualifying tournament in women's water polo, and is being held in Trieste and 'qualified for London 2012. Also qualified Hungary beat Kazakhstan 18-5, 7-6 to Russia and Canada and Spain to Greece 9-7 World Champion. Gia 'qualified UK (host country), USA (winners of the Pan American Games), China (winner of the pre-Olympic Asia) and Australia.
Aironi superati grazie al colpo di reni del Connacht / Aironi overcome by the blow of the kidneys of Connacht
L’ultima trasferta dell’anno finisce con un calcio di Jarvis da 55 metri a tempo scaduto che beffa gli Aironi, che regala al Connacht una vittoria che per 78 minuti era stata nelle mani degli Aironi. A caccia del primo successo in trasferta, gli Aironi vanno subito in vantaggio e nel primo tempo giocano quasi sempre nella metà campo avversaria. Il piede di Orquera apre le marcature con un drop ed è importantissimo anche nel gioco al piede. Il resto lo fanno una difesa attenta e poco fallosa, i contrattacchi precisi dei trequarti e una maggiore pazienza dentro i 22 avversari, come dimostra la meta di Geldenhuys al termine di un’azione partita da uno scambio stretto tra i due centri Pratichetti e Sinoti e continuata con una serie di raccogli e vai vicino alla linea di meta per assorbire il maggior numero di avversari e trovare poi lo spazio al largo. Nella ripresa Connacht ha preso in mano l’iniziativa, ma per 20 minuti gli Aironi hanno retto l’urto senza particolari problemi. Nella seconda metà del tempo, però, il forte vento contrario ha reso difficile risalire il campo al piede, anche in occasione delle punizioni. Alla lunga il Connacht è riuscita a ridurre il distacco con i piazzati di Nikora. Al 3 minuti dal termine gli Aironi sono rimasti in inferiorità numerica per il giallo a Redolfini, ma c’è voluto un pallone perso all’indietro da o’Connor sul placcaggio della difesa italiana capitato nelle mani del pilone Ah You per trovare la via della meta che è valsa il pareggio. Poi a tempo quasi scaduto, il fallo fischiato dal debuttante arbitro gallese Davies contro la mischia ordinata degli Aironi e l’incredibile calcio di Jarvis per il 19-16. The last trip of the year ends with a kick from Jarvis from 55 yards in stoppage time to insult the Herons, which gives the Connacht 78 minutes for a victory that had been in the hands of the Herons. Chasing the first hit on the road, the Herons are early lead in the first half and almost always play in the opponent's half. The foot Orquera opened the scoring with a drop in the game and it is important to the foot. The rest is done by a careful defense and not foul, counterattacks and precision of the trocars greater patience inside the 22 opponents, as evidenced by the goal of Geldenhuys at the end of an action game to a close exchange between the two centers and Pratichetti Sinoti and continued with a series of pick up and go close to the goal line to absorb the greatest number of opponents and then find the space off. In the second half Connacht took over the initiative, but for 20 minutes, the Herons have stood the shock without major problems. In the second half of the time, however, the strong head wind made it hard up the field to the foot, even on the occasion of the punishment. In the long run Connacht managed to close the gap with the placed Nikora. At 3 minutes after the end Herons were outnumbered by the yellow Redolfini, but it took a ball back from O'Connor lost the tackle happened to the Italian defense in the hands of the pylon Ah You to find the way of goal that earned a draw. Then time almost up, from novice referee whistled the foul against Davies Welsh scrum ordered the Herons and the incredible football for the Jarvis 19-16. |
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