giovedì 17 marzo 2011

Esordio al 6 nazioni

Masi, Benvenuti, Canale, Garcia, Bergamasco, Orquera, Semenzato, Parisse, Barbieri, Zanni, Del Fava, Dellapè, Castrogiovanni, Festuccia, Lo Cicero, Ghiraldini, Perugini, Galdenhuys, Derbyshire, Canavosio, Burton, McLean, Mallet.

Sono i 22 eroi italiani, e allenatore, che hanno sconfitto la rivale di turno del torneo 6 nazioni di rugby.
Risultato finale ITALIA 22 – FRANCIA 21.
Si, avete letto bene....l'Italia ha battuto la Francia!!!
Visibilità poca, troppo poca, purtroppo.
E' un gran peccato, perché si continua a parlare solo ed esclusivamente di calcio.
Domenica 13 marzo 2011 al TG5 delle 13:00, di sport si è parlato soltanto della Juventus che ha pareggiato 2-2 con il piccolo Cesena, del derby capitolino in programma il pomeriggio, del Milan in campo a Bari e del posticipo Parma-Napoli. E poi? E Poi basta.
Sul sito della Gazzetta dello sport e del Corriere dello Sport, prima pagina al calcio, solo dei piccoli articoli sull'Italrugby.
Ma ci si è resi conto dell'impresa dei rugbisti azzurri? Forse no!
Beh, noi c'eravamo al Flaminio, e possiamo dirvi che l'impresa l'avrebbe fatta la Francia se il risultato finale sarebbe stato invertito perché gli azzurri hanno giocato alla pari dei transalpini, forse a tratti sono anche stati superiori.
Avevamo già seguito diverse partite dell'Italia nel 6 Nazioni alla TV, ma vedere una partita dal vivo è stata un' esperienza bellissima, resa indimenticabile dal risultato.
L'Italia è ultima con la Scozia a zero punti, si teme l'ennesimo cucchiaio di legno. Finora gli azzurri hanno raccolto molti complimenti, e zero punti. Sconfitte di misura in casa con Irlanda e Galles e una pesante a Twickenham, in casa dell'Inghilterra. La Francia, sconfitta dall'Inghilterra nella giornata precedente, cerca il riscatto,anche per restare in corsa per la vittoria finale.
L'Italia vuole sfruttare l'ultima gara in casa per conquistare la prima vittoria, anche se in passato dai francesi abbiamo sempre rimediato dure lezioni. Onestamente speravamo quantomeno che i nostri mettessero in difficoltà i francesi, ma non credevamo che l'impresa si sarebbe realizzata.
Non conosciamo bene tutte le regole, ma un ex rugbista seduto di fianco a noi spiegava man mano le situazioni di gioco. Dobbiamo dire che abbiamo imparato molto di più ascoltando lui, che non le varie telecronache cui abbiamo assistito. La cosa più bella forse del seguire una gara dal vivo è il fatto che si entra facilmente in contatto con gente diversa.
Nel primo tempo la gara è molto equilibrata, l'Italia passa in vantaggio con un calcio di Mirco Bergamasco. La Francia va in meta con Clerc, portandosi sull'8-3 con un piazzato. L'Italia si riavvicina sul 6-8 con un altro piazzato di Mirco Bergamasco.
Nonostante la meta subita l'Italia dimostra di essere in partita, molto attenta in difesa, anche se di fronte c'è una grande squadra. Infatti in almeno un paio di occasioni da una situazione di attacco per noi i francesi ci rispediscono nei nostri 22.
All'inizio della seconda frazione il break che può segnare definitivamente la partita.
Prima un piazzato di Parra porta i francesi sull'11-6, poi una meta, dello stesso Parra, poi trasformata, segna il 18-6 per i francesi. In altri tempi l'Italia qui sarebbe crollata e francesi avrebbero dilagato, ma nonostante il colpo l'Italia tiene, incoraggiata dal Flaminio.
Dopo due piazzati falliti da Mirco Bergamasco, la meta di Masi tiene viva la partita. Bergamasco trasforma e il punteggio ora è sul 13-18. Ora l'Italia ci crede, un altro piazzato di Mirco Bergamasco porta il punteggio sul 16-18.
La Francia prova a reagire, al 68' ottiene un calcio e Parra piazza tra i pali, riportando la Francia avanti 21-16. Una meta ora separa Italia e Francia.
Gli azzurri credono all'impresa e non mollano, trascinati dal Flaminio. Prima un piazzato di Bergamasco riporta gli azzurri a contatto, sul 19-21, poi, al 74', il Flaminio esplode: ancora su piazzato, Bergamasco, da posizione molto angolata e col vento contro, centra i pali per lo storico sorpasso: è 22-21!
Ultimi minuti drammatici: la Francia è una belva ferita e spinge, da qui alla fine non abbiamo più capito molto, pensavamo solo a unirci ai cori "I-ta-lia, I-ta-lia" alternati all'inno di Mameli, per scaricare la tensione, col cuore che ci scoppiava.
Si arriva a oltre l'80', i francesi premono nei nostri 22, ma la resistenza dell'Italia è commovente, finché l'arbitro decide che basta così. Il Flaminio esplode, l'impresa è compiuta: non battevamo la Francia dal '97, e non ci eravamo mai riusciti nel 6 Nazioni.
Da parte nostra la doppia gioia è l'aver assisito a un'impresa storica per il rugby italiano e per lo spettacolo dei tifosi di entrambe le squadre.
Per noi che abbiamo una mentalità "calcistica" vedere italiani e francesi andare tranquillamente allo stadio, prendere posto mescolati, e uscire festosamente, indipendentemente dal risultato,nonostante la sconfitta sia stata un duro colpo per i francesi, è stato un evento quasi impensabile, nonostante avessimo più volte sentito che “il calcio è un gioco da gentiluomini giocato da selvaggi. Il rugby è un gioco da selvaggi giocato da gentiluomini”. Il tutto con pochi steward a controllare. Se fosse stato calcio sarebbe stata una guerra, con tanto di poliziotti in assetto antisommossa.
Questo ci fa pensare che il rugby, ma soprattutto la sua mentalità, dovrebbero essere pubblicizzati meglio nel nostro paese, magari insegnato nelle scuole. Si dovrebbe dare più risalto anche ai nostri campionati, perché non c'è solo il 6 Nazioni, investire  maggiormente in strutture, perché più persone possano avvicinarsi a questo sport, da cui si può imparare a fare squadra e soprattutto a rispettare l'avversario cercando di superarlo lealmente, non vederlo come un nemico da battere a ogni costo.
Questo concetto è stato ben espresso da Nick Mallett a fine partita: “l'importante è lavorare bene, progredire. Anche nella sconfitta. Il giorno che lo capirete voi italiani comincerete a vincere sul serio”.
Torniamo dallo stadio con una certezza: l'anno prossimo faremo l' abbonamento per le partite in casa!

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