domenica 17 luglio 2011

Mondiali di Shanghai Maria e Tania ci sono










Marconi e Cagnotto conquistano la finale del trampolino da 1 metro in programma martedì 19 luglio. La romana con il sesto punteggio, la bolzanina con il dodicesimo. "E adesso ci proviamo"


Un'altra coppia di donne. Anzi, di Regine. Dopo Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, ieri nei tre metri sincro, oggi, nel metro individuale, di nuovo due ragazze hanno caratterizzato la giornata azzurra dei Mondiali di tuffi nell'Outoor Diving Pool di Shanghai. Maria Elisabetta Marconi e Tania Cagnotto si sono qualificate per la finale del trampolino 1 metro che si disputerà martedì 19 luglio alle 14, quando in Italia saranno le otto del mattino.
Era quello che volevano (ma ora puntano molto più in alto) e lo hanno ottenuto in due modi diversi. Maria con una gara regolare, nella quale ha sbagliato soltanto una volta e Tania con gli ultimi due salti super, che le hanno permesso di balzare dal ventesimo al dodicesimo posto. Per Maria 264.25 punti, per Tania 253.15.
Sono tutte e due sorridenti quando percorrono il bordo vasca per concedersi ai giornalisti e poi raggiungere il pullman che le porterà in hotel. Con loro ci sono anche i loro allenatori, il Ct della Nazionale Giorgio Cagnotto e il tecnico federale Domenico Rinaldi. Volti distesi anche i loro. “Maria ha commesso un errore, nel quarto tuffo, per il resto ha saltato bene – dice Rinaldi – anche se poteva classificarsi meglio, terza e o quarta, ma va bene. Andiamo in finale per provarci e le chance le abbiamo”.
Maria Marconi, 27 anni il 28 agosto prossimo, è la prima ad arrivare. “Ero molto tranquilla – dice sorridendo – e all'inizio temevo che questa tranquillità mi si potesse ritorcere contro, invece ho trovato una grande forza dentro di me che mi ha permesso di raggiungere la finale. Avrei potuto forzare di più ma mi sono tenuta per la finale. Martedì sarà diverso, migliore. L'adrenalina della finale mi darà una forza maggiore”.
Dietro di lei c'è Tania Cagnotto, 26 anni compiuti il 15 maggio. Sorride anche lei. “Con le gambe spingo meno – confessa – e si vede. Questo mi condiziona più da un metro più che dai tre. Questa finale l'ho raggiunta da dodicesima ma era importante arrivarci. Ora si azzera tutto e si ricomincia. I primi tuffi non li ho fatti bene. Mi sono sopravvalutata, ho preso la gara sottogamba pensando che non ci volesse molto per entrare in finale. In condizioni normali infatti sarebbe stato così. Gli ultimi due tuffi mi sono svegliata: uno l'ho fato bene, l'altro bene, bene. Domani sarà una giornata di riposo completo”.
Tornando sulla finale di ieri e sul quel sesto posto nei tre metri sincro in coppia con l'amica inseparabile Francesca Dallapè, dove si presentavano da vicecampionesse del mondo, Tania ribadisce la propria serenità. “Mi dispiace per Francesca, perché non ha colpe nell'aver trovato una compagna “incerottata” e una medaglia la meritava. Personalmente, invece, sono contenta anche del sesto posto che ci permette di partecipare alle World Series. Fino a qualche tempo fa, non dovevo neanche essere qui e ora mi appresto a disputare un'altra finale mondiale. Mi sento pronta anche per i tre metri”. Domani nessun azzurro in gara.

Nessun commento:

Posta un commento