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LA CRONACA - Questa volta Francesca scatta come una Ferrari (magari pure come una Red Bull...). "Non devo permetterle di prendere l'iniziativa", aveva detto alla vigilia, e così ha fatto. Decisa, concentrata, la numero uno azzurra risponde colpo su colpo ad un avversaria altrettanto determinata e che oltretutto "gioca in casa", anche se il pubblico applaude anche alle prodezze dell'azzurra. La Schiavone, che in tutto il primo parziale non concede nemmeno una palla break, strappa la battuta alla Bartoli all'ottavo gioco e poi chiude 63 la prima frazione. Nel secondo set la reazione della francese, agevolata da un piccolo calo di concentrazione dell'azzurra: la Bartoli sale 2-0 e, con il servizio a disposizione, potrebbe ulteriormente allungare ed invece, dopo aver fallito due chance del 3-0, subisce il contro-break della Schiavone (rovescio fuori di Marion). Francesca riprende a macinare colpi su colpi e dal possibile 0-3 si ritrova avanti 3-2. Nel settimo gioco l'azzurra si procura altre due palle break. Basta la prima: un passante di diritto consente all'azzurra di andare a servire in vantaggio per 4-3. La Bartoli accusa il colpo e perde ancora la battuta al nono gioco (a zero) consegnando anche il secondo set nelle mani di Francesca (63). Chissà se Marion sa delle dichiarazioni "di classe" della vigilia di suo padre Walter ("La Schiavone in semifinale? E' quanto di meglio potessi augurare a mia figlia, è un'occasione d'oro"). Per la serie: le ultime parole famose....
Sabato in finale per la Schiavone ci sarà la sfida contro la cinese Li Na, sesta testa di serie: due pari il bilancio dei precedenti. L'ultima volta le due si sono affrontate proprio sulla terra rossa parigina, lo scorso anno al terzo turno, con il successo in due set di Francesca.
LA CONFERMA - Dopo il trionfo dello scorso anno, la 30enne azzurra sta confermando tutto il suo valore. Il Roland Garros è diventato il suo torneo, qui a Parigi Francesca riesce ad esprimere il suo tennis migliore. Battendo la Bartoli la milanese ha colto la tredicesima vittoria di fila sulla terra rossa parigina, quella terra che bacia tutte lo volte che si conclude un match. Una finale che acquista ancora più valore se si guarda all’andamento di un torneo in cui, mai come quest’anno, le “big” sono state in difficoltà. Nei quarti non c’era nessuna delle prime tre teste di serie (nell’ordine Wozniacki, Clijsters e Zvonareva), cosa mai accaduta nella storia del torneo nell’era Open e solamente due volte nella storia degli altri majors: agli Australian Open 1997 e a Wimbledon 2008. E poi ripetersi dopo un grande trionfo è sempre più difficile. L'ultima a centrare la finale a Parigi l'anno dopo aver vinto è stata Justine Henin, che ha conqusitato il titolo del Roland Garros per tre anni di finale (2005, 2006 e 2007).
Prima di Francesca l’unico tennista italiano ad aver giocato due finali consecutive al Roland Garros era stato Nicola Pietrangeli. “Nick” ne giocò addirittura tre fra il 1959 ed il 1961: vinse le prime due (contro Vermaak e Ayala), perse la terza (contro Santana).
La Schiavone è l’unica tennista italiana ad aver raggiunto almeno i quarti di finale in tutti e quattro appuntamenti dello Slam (Roland Garros, Wimbledon e US Open). La milanese, campionessa in carica del Roland Garros, è alla quarantatreesima partecipazione ad uno dei quattro tornei maggiori.
IL PERCORSO - All'esordio la Schiavone ha rifilato un 62 60 alla statunitense Melanie Oudin; al secondo turno ha liquidato per 61 62 la russa Vesna Dolonts, numero 101 Wta, conosciuta fino a qualche mese fa, prima del matrimonio, come Manasieva. Nei sedicesimi ha concesso cinque giochi a Shuai Peng (n.29), quest'anno capace di giocare ben tre semifinali Wta (Auckland, Hobart e Charleston), prima del ritiro della cinese a metà del secondo set per problemi respiratori (l’azzurra aveva vinto il primo parziale per 63). Negli ottavi il primo dei due set perduti sinora, ceduto alla serba Jelena Jankovic, numero 10 del seeding (63 26 46), e nei quarti l'incredibile rimonta contro la Pavlyuchenkova (16 75 75). Ora in semifinale il netto succeso sulla Bartoli.
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