L'Aquila, 1 giu 2011 - L’Aquila Rugby. L’ennesimo capitolo della saga, in questi giorni, vede la concitata attesa di una fumata bianca o nera da parte della società neroverde, dopo la seconda offerta d’acquisto del gruppo milanese dei Navarra. Questa volta, sul piatto, un milione di euro. Entro il 13 giugno il presidente Romano Marinelli, insieme agli altri soci, dovrà decidere se vendere oppure no, dopo un balletto che va avanti da mesi, tra cordate “nostrane” e cordate milanesi, vere o presunte spinte politiche, “marionette” e “burattinai”.
Si e detto tutto e il contrario di tutto, ma non si è posta ancora l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali : la squadra, il destino dei giocatori e la prossima stagione, già in ritardo sulla preparazione che resta ancora avvolta nell’incertezza, come tutto il resto. Che ne sarà dei giocatori? Siamo ad inizio giugno e la società è ferma, immobile, in balìa di chissà quale proprietario, forse i Navarra, forse la vecchia società, forse nessuno. Il tempo stringe, ci sono ancora 5 lodi da pagare, una squadra da iscrivere al prossimo campionato entro il 10 luglio prossimo, una campagna acquisti da fare e nessuno che proferisca una sola parola sulle sorti della squadra e dei giocatori che, al momento, restano in attesa che qualcuno li illumini su quale sarà il loro destino. Otis Lombardi, pilone, è stato il primo a scegliere di andar via e dall’anno prossimo giocherà a Rovigo. In molti hanno ricevuto proposte e sono in attesa che la società si faccia viva prima di prendere qualsiasi decisione.
«Ho avuto delle proposte da altre squadre – dice Dario Subrizi, pilone – che per ora, sto tenendo in considerazione. Non voglio andar via, vorrei restare a vestire i colori neroverdi. Il rugby, prima che un lavoro, è passione, attaccamento alla maglia, cuore».
In riferimento alla scorsa stagione, iniziata con più di un mese di ritardo sulla preparazione e con non pochi sforzi da parte dei giocatori, ridotti a diciassette elementi , Subrizi ha commentato:
« La stagione passata è stata molto dura, ma ce l’abbiamo fatta. Colgo l’occasione per ringraziare Marco Molina ed Antonio Cialente per tutto il lavoro fatto per noi ed anche il presidente Marinelli sempre puntuale nei pagamenti. La salvezza è stata per noi come vincere uno scudetto. Mi chiedo, però, chi sia disposto anche quest’anno, a ricominciare un campionato in quel modo. Non si può affrontare di nuovo una stagione in quel modo – spiega Subrizi - E’ fondamentale che la preparazione inizi per tempo e che le strutture dove ci si allena non siano quelle della scorsa stagione. Il campo di Centi Colella è pieno di buche ed è spesso capitato che i giocatori si infortunassero in allenamento. Anche il Federale non è idoneo per allenarsi, perché il fondo è di cemento e per uno sport di contatto come il rugby c’è bisogno di un terreno più morbido. Noi giocatori tifiamo solo per il bene della società e vogliamo restare, ma è necessario che ci siano tutti i migliori presupposti perché questo accada».
E’ chiaro che se la situazione dovesse restare in questa incertezza, i giocatori a fronte di altre proposte, potrebbero scegliere di andare via e allora chi resterebbe a vestire la maglia neroverde? Quello che tutti si augurano è che non si affronti la nuova stagione avendo come obiettivo la salvezza e che l’Aquila Rugby non debba sgomitare, come già successo, per un posto a fondo classifica. Dopo anni di lustro e di meritato onore, non si può confinare la squadra neroverde, ancora una volta, nella mediocrità. Eppure tutto, al momento, lascia pensare il contrario.
Fonte: http://www.ilcapoluogo.com
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