martedì 7 giugno 2011

Cerimonia all'Acqua Acetosa Riapre la casa dei tuffi



















Inaugurato il nuovo impianto del Centro Sportivo Onesti a Roma. Insieme alla piscina da 25 metri, la vasca con piattaforma da 10, 7, 5, 3 e trampolini da uno e tre metri. Il Presidente Barelli: "Sogno trasformato in realtà"










Alle 11.36 di questa mattina Nicola e Tommaso Marconi, dal trampolino tre metri sincronizzato, hanno effettuato il primo salto nella nuova piscina dei tuffi del Centro Preparazione Olimpica del Coni nell’impianto sportivo “Giulio Onesti” di Roma. Pochi minuti prima il Presidente della FIN Paolo Barelli, il Presidente del Coni Gianni Petrucci e il Segretario Generale Raffaele Pagnozzi, il Delegato alle Politiche Sportive di Roma Capitale Alessandro Cochi e il Consigliere Federale e pluricampione olimpico di tuffi Klaus Dibiasi avevano tagliato il nastro dalla piattaforma dei cinque metri. Oggi, all’Acqua Acetosa di Roma, a distanza di quasi 19 anni, è stata riaperta con una nuova struttura la piscina dei tuffi che il 3 settembre del 1992 andò distrutta dalle fiamme.
E’ stata una vera e propria inaugurazione alla presenza delle principali autorità politiche e sportive e con la Nazionale di tuffi che si è resa protagonista con esibizioni dimostrative da tutte le altezza e che nel pomeriggio si trasferisce a Bolzano per la tappa conclusiva del Fina Diving Grand Prix, in programma dal 10 al 12 giugno.
La rinnovata struttura coperta è composta da una piscina da 25 metri con tribuna lineare e da una vasca per i tuffi dotata di piattaforme da 10, 7, 5 e 3 metri, di due trampolini da 3 metri, tre trampolini da 1 metro, una buca per gli allenamenti a secco con due trampolini e una piccola tribuna. Ma soprattutto si tratta del primo impianto in Italia dotato di alta tecnologia di supporto. Nella piscina del nuoto sono stati montati dei blocchi particolari per misurare la resistenza e la potenza del nuotatore e nella vasca dei tuffi sono state applicate delle telecamere (esterne e subacquee) che riprendono i salti da tutte le angolazioni consentendo la visione immediata e la successiva analisi biomeccanica. Tutto ciò viene registrato da un computer in sala regia. Inoltre è stata avviata la collaborazione con l’Istituto di Medicina dello Sport che accompagnerà e implementerà il lavoro dello staff tecnico della Federazione Italiana Nuoto. La presenza delle foresterie dell’Acqua Acetosa, infine, renderà possibile, eventuali collegiali permanenti.
“Credo che non ci sia bisogno di parole per descrivere la bellezza di questo impianto – ha detto il Presidente della FIN, Paolo Barelli, nel giorno del suo compleanno – basta guardarlo. Per tanti anni abbiamo atteso questo momento e finalmente è arrivato. La modernità della struttura, l’altissima tecnologia di cui dispone e la cura dei particolari ci ripagano della lunga attesa. Questo impianto rappresenta la casa dei tuffi, lo era già stata negli anni d’oro di Italico Salice, Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto, ha proseguito ad esserlo fino al 1992 e lo sarà di nuovo. Ci troviamo in un impianto eccezionale e ringrazio il Coni e il suo Presidente Gianni Petrucci, il nostro consigliere, tecnico e campione olimpico Klasu Dibiasi e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del progetto con competenza e passione trasformando il sogno in realtà”.
“Oggi è una bella giornata – ha affermato il Presidente del Coni Gianni Petrucci – che abbiamo il piacere di condividere con la Federazione Italiana Nuoto e il suo Presidente Paolo Barelli e il suo Segretario Antonello Panza, con cui abbiamo portato avanti questo progetto, e parte del Consiglio Nazionale. Ringrazio la Coni Servizi, la FIN e tutti coloro i quali hanno reso possibili questi risultati. Agli azzurri di oggi e di domani auguro di trarre i massimi benefici da questo impianto e agli atleti della Nazionale di tuffi presenti auspico di ripetere i brillanti risultati finora ottenuti e dare lustro ai colori dell’Italia ai prossimi Mondiali e alle prossime Olimpiadi. Buon lavoro”.
Tra i più emozionati ed orgogliosi (anche del prezioso contributo tecnico offerto in sede di progettazione e ultimazione dei lavori) il consigliere federale settorista Klaus Dibiasi che in questa stessa piscina aveva costruito i suoi successi olimpici. “Mi sono allenato qui da sempre e tornarci a distanza di tempo è una grande emozione. Quando ero ragazzo c’erano soltanto trampolini da 1 e 3 metri. Per allenarci dalla piattaforma aspettavamo l’estate. La piscina a Bolzano è stata costruita nel 1968 e questa è stata per anni l’unica coperta. Adesso i tempi sono cambiati, i tuffi si sono evoluti e per la preparazione la piattaforma è indispensabile anche in inverno. Con queste tecnologie a disposizione possiamo fare un ottimo lavoro. Prevediamo di iniziare i primi collegiali a settembre in vista delle Olimpiadi”. Gli atleti azzurri hanno provato subito trampolini e piattaforme. Gli ultimi cinque minuti della cerimonia d’inaugurazione sono stati dedicati alle esibizioni: dopo Nicola e Tommaso Marconi dai tre metri sincro, hanno saltato Michele Benedetti dal trampolino 3 metri, Brenda Spaziani dai 10, Jonathan Malusardi da uno e Mattia Placidi dai 5 metri.

Il comunicato del Coni

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