"Ho lavorato tanto e non posso nascondere le mie ambizioni: parto per vincere. Sarà un Giro infinito, duro. Ho provato tante tappe, ma credo che il Crostis e lo Zoncolan - con il Gardeccia - decideranno molto. Sono i giorni più duri che avremo davanti."
allo scoperto — "C’è pressione perché si corre in Italia e ci teniamo di più, come accade agli spagnoli nella Vuelta. Ho lavorato tanto e non posso nascondere le mie ambizioni: parto per vincere. Sarà un Giro infinito, duro. Ho provato tante tappe, ma credo che il Crostis e lo Zoncolan - con il Gardeccia - decideranno molto. Sono i giorni più duri che avremo davanti". Il primo ostacolo in realtà potrebbe rivelarsi un trampolino. La Liquigas ha vinto la cronosquadre del 2010 e ha i mezzi per guadagnare subito qualcosa. "E’ una crono corta, non lunghissima, occorre il giusto affiatamento tra i compagni. Se lo faremo potremmo arrivare con 10-15 secondi su chi magari avrà una giornata non positiva".
su contador — "E’ il numero uno, è chiaro che quest’anno può tranquillamente fare il bis al Giro. Nell’ultimo confronto diretto al Tour - sul Mont Ventoux - siamo arrivati insieme, da lì ad oggi è cambiato molto, io ci credo. Alberto è un campione, ha i nervi saldi, non credo che correrà il Giro come nel 2008, ha una squadra molto forte. So che è molto difficile batterlo perché va a forte a cronometro e in salita. Bisognerà valutare le occasioni che la strada ci offrirà". Sul capitano della Saxo-Sungard pende il rischio squalifica per il caso clenbuterolo, e la possibilità che un secondo posto possa alla fine valere la vittoria aleggia pesantemente. "Sì è vero - ammette Nibali - il pensiero c’è, ma è un problema suo e di chi lo fa correre, non è una questione nostra, anche se penso che hanno impiegato troppo tempo a giudicarlo. Qualsiasi risultato otterrò, avendo dato il massimo, mi soddisferà".
senza basso — Rispetto a un anno fa la Liquigas cambierà strategia. Una sola punta, a differenza di quello che accadrà ad esempio alla Geox-TMC. "Un Menchov e un Sastre hanno vinto tanto insieme, hanno tanta esperienza, più di me. Bisogna vedere se tra loro ci sarà lo stesso sincronismo che c’è stato tra me e Basso. Se Ivan fosse stato qui sarei stato contento". Ma il varesino non ci sarà, correrà il Tour de France. Al Giro d’Italia gli oneri e gli onori saranno tutti del ragazzo diventato campione.
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